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Intelligenza artificiale, a Pisa l’algoritmo che «prevede» le sentenze

Il progetto della Scuola superiore Sant’Anna: una banca dati della giurisprudenza per valutare le chance di successo e i tempi di un contenzioso

Si chiama «giustizia predittiva» ma con i giudici-robot e le decisioni automatizzate che il nome sembra evocare non ha (per ora) nulla a che vedere. Piuttosto l’obiettivo, a cui stanno lavorando più menti, con collaborazioni tra uffici giudiziari e Università, è quello di usare l’intelligenza artificiale per aiutare la giustizia, creando una banca dati della giurisprudenza aperta non solo ai tecnici ma anche ai cittadini, che potrebbero consultarla per valutare le chance di successo e i tempi di un contenzioso.

Un progetto – con ricadute in termini di accelerazione dei processi, riduzione delle liti e impulso a soluzioni concordate – a cui la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa prova ora a far fare un passo (scientifico e tecnologico) in avanti.

Test su danni a persona, separazione e divorzio

«Stiamo annotando semanticamente una serie di decisioni negli ambiti del danno alla persona e dell’assegno di separazione e divorzio», spiega Giovanni Comandé*, docente di diritto privato comparato e responsabile scientifico del Lider-Lab, laboratorio interdisciplinare diritti e regola del Sant’Anna, che dal 2019 lavora al progetto con il Tribunale di Genova e ora anche con quello di Pisa. «Lo scopo è allenare un algoritmo ad annotare in modo automatico le decisioni in quelle materie, per poi estendere la tecnologia ad altri ambiti».

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