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Perché la concorrenza è il futuro della banda larga. L’analisi del prof. Tommaso Frosini

Riportiamo l’intervento del Prof. Tommaso Frosini, componente del Comitato Scientifico dell’Italian Academy – Iaic , Ordinario di Diritto Pubblico Comparato Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

 

Il presidente Giuseppe Conte ha più volte reso nota l’intenzione del governo di accelerare sulla banda ultra larga, che il periodo di lockdown e la diffusione su larga scala dello smart working hanno evidenziato essere, in maniera ancor più evidente, un servizio essenziale al pari dell’acqua e dell’energia elettrica. L’iniziativa del governo, di per sé lodevole, ha riacceso un antico dibattito nel mondo politico e aziendale sull’eventuale costituzione di una rete unica e sulle sue caratteristiche: integrazione verticale con ritorno de facto al vecchio sistema di monopolio, oppure operatore neutrale che agisce esclusivamente come wholesaler o ibridi di vario genere.

Analizzando più attentamente i contenuti, la vera questione sembra un’altra. L’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) 2020 della Commissione Europea pone l’Italia ancora al 17esimo posto tra i Paesi Ue per connettività. Nonostante vi sia qualche segnale di miglioramento – la copertura con reti interamente in fibra è passata dal 24% del 2018 al 30% del 2019 – il nostro Paese resta tristemente al di sotto della media europea. In questo scenario l’Agcm (Antitrust) ha inviato a governo e Parlamento un documento di segnalazione in cui l’Autorità rende note alcune considerazioni sullo stato delle infrastrutture di Tlc in Italia e degli investimenti in reti.

Fin dall’inizio del documento, Agcm ribadisce quanto aveva già concluso anni addietro in rapporto comune con Agcom sulla necessità di assicurare un level playing field tra gli operatori – in coerenza con l’avversione delle Autorità nazionali ed europee a eventuali ritorni al monopolio – e la realizzazione di reti ad alta capacità e a prova di futuro per sostenere le esigenze di comunicazione di famiglie e imprese. Un chiaro riferimento a FTTH (Fiber To The Home), l’infrastruttura al 100% in fibra ottica senza tratti in rame, che è l’unica in grado di garantire già oggi la velocità di 1 Gigabit al secondo e di accogliere le successive evoluzioni della tecnologia.

 

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