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Quattro orientamenti per completare il modello digitale Ue. L’articolo di Oreste Pollicino, Giusella Finocchiaro e Luciano Floridi per il Sole24Ore

Il 2021 è stato un anno di grandi trasformazioni sociali, tecnologiche e normative, soprattutto in riferimento alla delineazione sempre più precisa di un modello digitale europeo. A livello legislativo, si sono aperti in Europa alcuni cantieri, in particolare quelli sul Digital Service Act, Digital Market Act e Artificial Intelligence Act. Non si chiuderanno nel 2022, ma l’anno appena iniziato sarà decisivo per capire se sarà mantenuta la promessa di una società digitale europea in grado sia di essere coerente con le sue radici etiche e costituzionali, e quindi di natura regolatoria, sia di saper dialogare, a livello geopolitico, con interlocutori che si muovono lungo traiettorie diverse e spesso divergenti.

Si pensi soprattutto all’approccio statunitense, auto-regolatorio e basato sull’antitrust, e a quello cinese, dirigistico e basato sul capitalismo di stato. Almeno quattro orientamenti fondamentali potrebbero indirizzare con successo il processo europeo nella direzione appena tracciata.

 

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