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Sentenza Facebook Australia: “Così ai giornali non converrà restare sui social”

Condanna per l’hate speech. L’intervento del Prof. Avv. Oreste Pollicino socio fondatore di IAIC: “Implicazioni enormi su libertà di stampa”. Melzi D’Eril: “Va sciolto nodo dell’anonimato in rete”.

In Australia gli editori sono responsabili dei commenti diffamatori che i lettori pubblicano sulle pagine Facebook delle loro testate. Lo ha stabilito l’Alta corte di giustizia australiana in una sentenza destinata a essere oggetto di un aspro dibattito a livello internazionale. “Qui stiamo parlando di una sentenza storica” commenta a caldo il prof. Oreste Pollicino, ordinario di diritto costituzionale e diritto dei media alla Bocconi di Milano, in un colloquio con HuffPost. “Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma da quanto emerge, i giudici australiani non si limitano solo ad addossare la responsabilità ai giornali. La sentenza stabilisce anche che gli editori dovranno fare attenzione a non pubblicare su Facebook contenuti che potrebbero causare hate speech tra i commenti. Una decisione che farà discutere, non ho dubbi”.

 

***Clicca qui per leggere l’articolo completo su l’HUFFPOST***

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