L’idea di una governance per regolare l’Intelligenza artificiale, perché “non è una materia che si può governare a livello di stato nazionale” ma ci si deve affidare all’intervento “degli stati nazionali” per “imporre dei limiti”. Il premier Giorgia Meloni, di ritorno dagli Stati Uniti e dopo il confronto con Joe Biden ed Henry Kissinger su questi temi, lancia l’idea – appunto – di una governance per monitorare le evoluzioni dell’intelligenza artificiale nei suoi svariati campi di applicazione. Quelle di Meloni sono affermazioni “più che condivisibili e l’auspicio di questa governance coglie lo spirito del tempo”. A dirlo nella sua intervista a Formiche.net è Fabio Bassan, docente dell’Università Roma Tre ed esperto di tecnologia.
Posto che le affermazioni di Meloni colgono nel segno, in che tipo di contesto si inseriscono?
Il premier è consapevole che con l’IA non si può fare come con gli altri mercati, ossia farli crescere e sviluppare e in fieri variarne la “rotta”. In questo caso ci sono temi e implicazioni molto più complesse. Il quadro in cui si inseriscono queste frasi è sicuramente quello di una volontà di mettere a terra prima di tutto i principi enunciati dalla regolamentazione europea.
Negli Stati Uniti l’argine agli strumenti dell’IA è stato individuato nel Frontier Model Forum. A livello europeo a che punto siamo?
L’iter per la regolamentazione dell’IA a livello europeo è in fase conclusiva e si perfezionerà entro questa legislatura. Il modello adottato si sviluppa su due livelli: uno orizzontale e uno verticale. Diversamente dal passato, l’Ue ha adottato un approccio molto pragmatico. Sono, pertanto, stati individuati tre livelli di “rischio” nell’impiego dell’Intelligenza artificiale. Bianco, grigio e nero.
Cosa comportano questi livelli di rischio relativamente alla regolamentazione e all’impiego dell’IA?
Il bianco è il rischio limitato, in alcuni settori di applicazione dell’IA. In questo senso l’uso dell’intelligenza artificiale è ammesso, purché sia garantita la trasparenza. Cioè occorre garantire al fruitore di determinati strumenti che sta interagendo con l’intelligenza artificiale. Questo, deve applicarsi anche all’intelligenza artificiale generativa.