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Il sindaco d’Italia per la governabilità: il premierato restituisce centralità alla sovranità popolare, di Tommaso Edoardo Frosini membro del Comitato scientifico di IAIC

 

Con la codificazione costituzionale dell’elezione diretta del presidente del consiglio si verrebbe a formulare una nuova forma di governo, che chiamerei del “premierato elettivo”. Si tratta di una delle tre ipotesi di riforma della forma di governo, che vengono spesso evocate nel dibattito istituzionale italiano.

Le altre due sono il presidenzialismo e il semipresidenzialismo. Tutte e tre le ipotesi hanno un minimo comune denominatore: l’elezione diretta del vertice istituzionale (capo dello stato o di governo), con conseguente valorizzazione del principio di sovranità popolare, da intendersi come fonte da cui si legittima democraticamente il potere.

Certo, ci sono delle differenze che non sono di poco conto: presidenzialismo vuol dire elezione diretta del capo del governo che è anche capo dello Stato; semipresidenzialismo invece è elezione a suffragio universale del capo dello Stato, che non è capo del governo; premierato vuol dire rafforzamento del capo del governo, legittimato dal voto degli elettori, con un presidente della Repubblica potere neutro e garante costituzionale. Questi sono i punti fermi da cui occorre partire per chiarire meglio alcuni aspetti.

 

 

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